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L’economia del mondo industrializzato è stata sviluppata negli ultimi 150 anni sulla base di una grande disponibilità di energia a basso prezzo ottenuta dalle fonti fossili, prima fra tutte il petrolio. Più in generale il nostro sistema di consumo dà per scontato che le risorse a disposizione siano infinite.

 

 

È chiaro ormai come invece abbiamo raggiunto il picco di estrazione del petrolio a basso costo: d’ora in poi costerà sempre di più perché la disponibilità sarà sempre inferiore alla domanda.

Il picco petrolifero, assieme ai vari picchi di produzione e consumo delle risorse naturali (metalli, minerali, acqua potabile, suolo etc.) che man mano stiamo raggiungendo, obbligherà la nostra società a  notevoli cambiamenti in tutti i settori.

 

 

 

Uno dei primi problemi è la possibilità di crisi alimentari, poiché il cibo che mangiamo   è prodotto per la quasi totalità dal sistema industriale e l’industria alimentare è molto affamata di energia; essa consuma, infatti, 10 calorie di combustibili fossili nel produrre una caloria di cibo, non solo per i trasporti e gli imballaggi ma anche per i fitofarmaci e fertilizzanti usati in agricoltura, tutti di derivazione petrolifera. Tale situazione era possibile solo con un prezzo basso dei combustibili fossili, come lo è stato fino a pochi anni fa.

 

D’ora in poi questo sistema di produzione non sarà più sostenibile sia per il costo economico che per quello ambientale.

Senza il petrolio la nostra sicurezza alimentare dura il tempo che impiega uno scaffale del supermercato a svuotarsi.